CAMPIONATO NAZIONALE DI CALCIO
ORDINI INGEGNERI D'ITALIA
XXIV EDIZIONE - VENEZIA 2015

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La squadra marchigiana vince lo scudetto nel calcio a 11
Ascoli e Napoli campioni d'Italia
I partenopei si aggiudicano lo scudetto nel calcio a 7 over 40

 

di Gaetano Trapanese

 

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Gruppo Facebook: Campionato Nazionale di Calcio Ordini Ingegneri.

 

1 Ottobre 2015 - La XXIV edizione del Campionato nazionale di calcio tra gli Ordini degli Ingegneri d’Italia, intitolata al compianto Marco Di Rosa, e la VI edizione dell’analogo torneo di calcio a 7 over 40, si sono concluse con le affermazioni di Ascoli Piceno, nella categoria calcio a 11, e di Napoli, nella categoria calcio a 7 over 40.


Se l’affermazione dei partenopei non rappresenta una sorpresa (due scudetti e un secondo posto negli ultimi tre anni) quella dei marchigiani è la favola più bella degli ultimi tornei. Partiti dalla terza fascia di ranking, gli ascolani hanno eliminato squadre più blasonate fino a battere ai calci di rigore nella finale scudetto il Napoli, che ha cosi fallito l’accoppiata degli scudetti, riuscita finora solo al Cagliari nella stagione 2012. Si dice che la vitalità di un movimento si misuri anche dall'alternanza al vertice: al torneo ingegneri negli ultimi 8 anni si sono affermate 8 squadre diverse, a testimonianze che tutte le squadre possono ambire a vincere lo scudetto.


La fase di Settembre, per la prima volta disputata a fine mese, ha visto, dopo un’estate rovente per le polemiche seguite all’assegnazione del 3-0 a tavolino al Torino per il forfait di Cosenza nella ripetizione della partita sospesa per maltempo, ha visto, come sempre, 16 squadre al via e tutte attrezzate per dare battaglia e strappare lo scudetto ai campioni uscenti del Napoli.
Nel girone A, l’Ascoli, di Alberto Paradisi, dopo l’iniziale sconfitta contro Torino, ha battuto largamente Macerata e si è imposta su Oristano, conquistando l’accesso, per la prima volta nella sua storia, alle semifinali scudetto, dove ha affrontato Arezzo, fresco di successo nel proprio. I granata piemontesi, dal canto loro, hanno avuto il match point qualificazione potendo giocare la terza e decisiva sfida contro il già eliminato Macerata, ma sono stati sconfitti dai marchigiani.
Nel Girone B, la Roma di mister Dinnella non tradisce le attese e, dopo aver regolato di misura il Siracusa (lamentele dei siciliani per un presunto fallo di mani nell’azione del gol partita), bissa il successo contro il Cagliari e nella terza e ultima gara contro Bari si limita a contenere le sfuriate, continue ma disordinate, dei pugliesi, portando a casa lo 0-0 e la qualificazione.
Nel gruppo C è l’Arezzo di mister Fazzi la vera sorpresa. Contrapposto al Salerno nella terza e decisiva sfida, ma consapevole che in Brescia – Messina solo una vittoria dei già eliminati siciliani avrebbe consentito l’accesso alle semifinali, l’Arezzo sfodera una prestazione maiuscola e si impone per 2-1. Contemporaneamente il Brescia passa in vantaggio contro Messina, fallisce diverse palle gol per il raddoppio (compreso un rigore) e, come vuole la legge del gol, è punita per ben due volte dal Messina che vince la gara, elimina i lombardi e spalanca le porte della semifinale all’Arezzo dopo ben 7 anni dall’ultima apparizione degli amaranto.
Nel girone D, il Napoli di mister Vinci è in compagnia di Ancona e Firenze, battute l’anno precedente a Caserta in finale e semifinale, rispettivamente, e del Taranto campione 2011. Battendo 2-0 Firenze e 1-0 Ancona il Napoli accede alle semifinali. Da segnalare l’eroico atteggiamento di Firenze, che ha portato a conclusione il torneo con soli 11 effettivi di cui uno, Pecchioli, costretto a disputare due partite da stirato.


Le semifinali e la finale sono state caratterizzate dal forte vento, che ha condizionato gli ultimi due giorni della manifestazione. Nella prima semifinale, Ascoli-Arezzo, parte subito forte l’Ascoli che passa due volte con Paradisi. L’Arezzo non ci sta e a cavallo dei due tempi trova il pareggio. La gara procede ai supplementari, dove una zampata vincente del centravanti dell’Ascoli regala l’accesso alla finale ai marchigiani.
Nella seconda semifinale, Napoli-Roma, i partenopei passano subito in vantaggio. La Roma trova il pareggio, trasformando un calcio di rigore. Ma nel recupero del primo tempo il centrale difensivo del Napoli, Angieri (eletto miglior giocatore del torneo assieme a Paradisi dell’Ascoli) stacca tutti su calcio d’angolo e infila il vantaggio. La Roma non ci sta e, anch’essa da calcio d’angolo, pareggia i conti e pressa gli avversari nella propria metà campo. Un miracolo del portiere del Napoli nega il vantaggio ai giallorossi che, invece, subiscono il sorpasso campano su calcio di rigore. Il 4-2 con cui si conclude il match nasce, invece, da un fallo non segnalato ai limiti dell’area di rigore della Roma, che consente al centravanti del Napoli di andare in rete e chiudere il match.


Nella finale scudetto tutti i pronostici sono per il Napoli (6 finali negli ultimi 12 anni) ma la gara impostata dall’Ascoli è perfetta: squadra compatta ad ammortizzare gli attacchi del Napoli e ripartenze pungenti. Non si segnalano azioni gol clamorose: il Napoli esercita una pressione costante, ma l’Ascoli, che ha giocato in dieci uomini da metà del secondo tempo, si difende con ordine e non da mai l’impressione di subire più di tanto le avanzate dei partenopei.
Si arriva, così, ai supplementari e agli inevitabili calci di rigore. Napoli sbaglia i primi 3 mentre Ascoli fa filotto: è l’apoteosi per la piccola (appena 1.000 iscritti all’Ordine) compagine marchigiana.
Il responsabile di squadra Paradisi riceve la coppa dalle mani della signora Mariangela Di Rosa, la mamma di Marco, e la festa ascolana può iniziare: “Dopo diversi anni – esordisce Paradisi – in cui una serie di vicissitudini non ci ha mai consentito di essere al top, quest’anno abbiamo ripagato i sacrifici che il nostro ordine sopporta. Ringrazio, in primis, i presidenti e i consiglieri che con la loro passione ci hanno supportato in questi anni: Pasquale Ubaldi e Francesco Quondamatteo su tutti, assieme a Michele Laorte. Poi tengo a dire con tutto il cuore GRAZIE al mister Weldon, al nostro DS Francesco Cagnetti e al Dirigente Accompagnatore Carlo Ianni”.
L’Ascoli difenderà i colori della categoria Ingegneri nella Champions League delle Professioni, che avrà luogo a metà Novembre e che ve
drà fronteggiarsi i campioni in carica nelle categorie: Ingegneri, Commercialisti, Avvocati, Veterinari, Medici, Giornalisti, Architetti, Geometri.

Questo l'elenco dei neocampioni d'Italia:

Albanesi Giampaolo
Alessandrini Mauro
Bernardi Daniele
Brandimarti Vito
Cagnetti Francesco
Canestrari Francesco
Capriotti Giovanni
Caucci   
Coccia Simone
Costantini Stefano
Del Zompo Federico
Di Bartolomeo Sabatino
Filiaggi Danilo
Limosini Cristian
Massicci Marco
Merlonghi Riccardo
Paradisi Alberto
Pasqualini Alessandro
Perozzi Fabio
Rodilossi Gianluigi
Sbraccia Riccardo
Silvestri Cristiano
Siquini Quintilio
Spina Alessio
Tonelli Massimo
Troli Gabriele
Verrocchio Marco
Ianni Carlo
Everard Weldon Cristoforo


Nel calcio a 7, come detto, è il Napoli a cucirsi sul petto lo scudetto, a distanza di due anni dall’ultima volta (Brescia 2013). I partenopei vincono il proprio girone imponendosi su Potenza, Lecce e Cagliari (nel remake della finale scudetto dello scorso anno). Da segnalare, nella sfida decisiva del girone Napoli-Cagliari la prodezza di Giuliano Esposito , che sigla un gol a pallonetto dalla propria metà campo.
Nell’altro girone è il Brescia del patron Berardi a chiudere al primo posto e a qualificarsi per la finale scudetto. I lombardi hanno ragione di Catania, Torino e Palermo e si giocano il tutto per tutto contro Napoli.
La finale scudetto, nella degna cornice del Villaggio Marzotto, è molto eqiulibrata. Il Napoli attacca ma il Brescia risponde colpo su colpo. Un gol di Alfano e un rigore trasformato da capitan Caiazzo decidono la sfida, che termina 2-0 per il Napoli.
Grande soddisfazione in casa Napoli da parte dell’allenatore giocatore Giuliano Esposito: “Una grande soddisfazione soprattutto perchè abbiamo affrontato e battuto nel girone le squadre contro cui avevamo disputato le ultime due finali scudetto: il Lecce di Sergi (battuto nella finale scudetto di Brescia) e il Cagliari di Pischedda (che aveva battuto il Napoli lo scorso anno a Caserta). Desidero ringraziare l’Ordine e il nostro Presidente Vinci, che ci hanno sempre aiutato, e il consigliere Fontana che, smessi i panni da calciatore, ci è stato vicino come dirigente”.
Cala il sipario su questa edizione, dunque, e già si contano i mesi che separano dalla prossima, che si terrà a Palermo. Resteranno indelebili una serie di episodi e di accadimenti, che proviamo a ricordare: Giacomo Pecchioli di Firenze, che gioca due partite stirato per non lasciare i compagni in 10 uomini, Emiliano Angieri di Napoli, che abbrevia di 5 giorni il viaggio di nozze pur di partecipare al torneo, Federico del Zompo di Ascoli, unico a pronosticare il passaggio del turno della propria squadra, Cesare Fazzi di Arezzo, che commosso abbraccia la mamma di Marco Di Rosa, e i tanti altri eventi accaduti ma di cui chi vi scrive non è a conoscenza…Un saluto a tutti e arrivederci in Sicilia !!!

 

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